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Chi odia il Natale a Comiso? Tagliate le luci del presepe. Dopo il furto dell'albero natalizio

14 dicembre 2025 alle ore 12:55
Cosa c'entra Comiso

A Comiso, dopo il furto dell'albero di Natale, sono state tagliate le luci del presepe in vetrina, suscitando amarezza e un appello per la tutela della città.

Chi odia il Natale a Comiso? Tagliate le luci del presepe. Dopo il furto dell'albero natalizio

Chi odia il Natale a Comiso? Tagliate le luci del presepe. Dopo il furto dell’albero natalizio

COMISO – Dopo il furto dell’albero di Natale nei pressi della comunità parrocchiale di San Giuseppe, episodio che aveva già profondamente colpito la città, Comiso si ritrova a fare i conti con un nuovo atto vandalico ai danni dei simboli natalizi. Nella notte, infatti, sono state deliberatamente tagliate le luci installate all’esterno di una vetrina che espone un presepe e vende articoli natalizi.

Un gesto che arriva a pochi giorni di distanza da un fatto che aveva suscitato indignazione ma anche una straordinaria gara di solidarietà, grazie alla quale l’albero rubato era stato prontamente sostituito dall’impegno dei cittadini. Proprio per questo, il nuovo episodio lascia ancora più amarezza e solleva interrogativi sul clima che si respira in città.

Il presepe al centro del vandalismo

Le luci, posizionate per valorizzare il presepe allestito davanti alla vetrina del negozio, sono state tagliate intenzionalmente, lasciando al buio uno dei simboli più rappresentativi del Natale. Un atto che non può essere liquidato come una semplice bravata, ma che appare come un gesto mirato e privo di rispetto.

A denunciare pubblicamente l’accaduto è stato Filippo Capuzzello dell’attività commerciale, che ha affidato ai social un amaro sfogo.

Lo sfogo del titolare

“Oggi, purtroppo, nella Domenica della Gioia, in noi prevalgono solo amarezza e tanta tristezza, e non vi nego un po’ di rabbia. Nella scorsa notte il nostro negozio è stato oggetto di un atto vandalico: le luci natalizie installate all’esterno, davanti al nostro presepe, sono state deliberatamente tagliate.”

Parole che raccontano non solo il danno materiale, ma soprattutto la ferita morale inferta a chi, con passione e sacrificio, contribuisce a rendere la città più accogliente nel periodo natalizio.

“Un gesto grave, incivile e totalmente privo di senso, che condanniamo con fermezza. Il danno arrecato non è solo materiale, ma colpisce il lavoro, l’impegno e il rispetto verso la comunità.”

Un appello per Comiso

Capuzzello conclude il suo intervento con un appello diretto alle istituzioni e a chi ha responsabilità di tutela del territorio:

“Mi auguro che questo ennesimo gesto possa rappresentare uno stimolo per chi di competenza a prendere un provvedimento serio ed adeguato per il bene della nostra amata Comiso.”

Una città che non si arrende

Se da un lato questi episodi fanno riflettere e preoccupano, dall’altro Comiso ha già dimostrato di saper reagire. La solidarietà mostrata dopo il furto dell’albero natalizio resta un segnale forte: la città è molto più dei gesti di pochi.

Resta però l’amarezza per atti che colpiscono simboli di condivisione, fede e tradizione, proprio nel periodo dell’anno che dovrebbe unire. E la domanda, inevitabile, resta sospesa nell’aria: chi odia il Natale a Comiso?

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