Rete ospedaliera: i dubbi di Bellassai (Pd) su Comiso - Quotidiano di Ragusa
A Comiso, si discute della chiusura del pronto soccorso e delle carenze del Pte, nonostante gli investimenti per l'adeguamento del "Regina Margherita".

Comiso – «La nuova rete ospedaliera 2025-27 promette una sanità più connessa tra emergenza-urgenza, presidi e ospedali di comunità. Ma, guardando ai numeri e alla realtà dei nostri reparti, non possiamo far finta di niente: la provincia di Ragusa passa da 885 posti letto pubblici a 863, a fronte di uno standard nazionale di 3 posti/1000 acuti e 0,7 post-acuti che rimane una soglia sfidante. Sulla carta cresce la quota dei post-acuti, ma nel complesso perdiamo dotazione e rischiamo di pagarlo in tempi di risposta e sovraccarico dei pronto soccorso». E’ quanto afferma il vicesegretario provinciale del Pd di Comiso, Gigi Bellassai, che è anche capogruppo del partito a Comiso.
«Un nodo sensibile è Comiso – spiega per l’appunto – Mentre salutiamo positivamente l’arrivo di 15,2 milioni per l’adeguamento statico e il rinnovo impiantistico del “Regina Margherita” – investimenti doverosi per la sicurezza – con la possibilità di potenziare la riabilitazione e la prosecuzione e della chirurgia di elezione, resta ancora irrisolto il tema dei servizi: il pronto soccorso è stato chiuso e il Pte non riesce a operare efficacemente per carenza di medici, con conseguente sovraccarico su Vittoria. Se, nella nuova rete, Comiso viene spinto soprattutto verso l’ospedale di comunità, senza un percorso chiaro per il ripristino dell’emergenza-urgenza, il rischio concreto è un depotenziamento funzionale del presidio e una sanità a due velocità nel nostro territorio».
«Chiediamo quindi alla Regione e all’Asp – continua Bellassai – tre impegni puntuali prima dell’approvazione finale: piano straordinario di reclutamento per l’area emergenza-urgenza a Comiso (medici e infermieri), con tempi certi e incentivi territoriali; ripristino/riattivazione progressiva delle funzioni di Ps o, in alternativa, un Pte h24 realmente operativo, integrato con 118, telemedicina e trasporti secondari, per non lasciare scoperta l’area comisana; garanzie di rete: protocolli vincolanti di presa in carico tra Comiso, Vittoria e Ragusa (Dea), così che l’“ospedale-territorio” non resti uno slogan, ma un percorso clinico tracciato, con indicatori pubblici su tempi di attesa e trasferimento».
«Il Pd – conclude Bellassai – sosterrà ogni investimento sulla sicurezza strutturale, ma non baratterà mattoni con servizi. Comiso non può diventare solo un edificio rinnovato: deve tornare a essere un presidio che cura e intercetta l’urgenza, altrimenti la rete si spezza proprio dove dovrebbe essere più forte».