Festival della non violenza poietica a Comiso: la pace in Palestina con “due popoli, due stati”
Comiso è stata scelta come sede degli incontri del Festival della nonviolenza poietica, in quanto considerata tra le capitali storiche del movimento per la pace.

Comiso ha ospitato il “Festival della nonviolenza poietica“. L’iniziativa, promossa dai “Disarmati esigenti”, è stata inquadrata nella manifestazione: “Gli alberi custodi – seminare la pace“, organizzata dalla “Fondazione degli archi“, che ha predisposto la location fisica degli incontri, che si sono svolti nel cortile della Fondazione Bufalino. È stata scelta Comiso, come sede degli incontri, perché considerata tra le capitali storiche del movimento per la pace. Dal 3 al 6 luglio si sono succeduti vari momenti di dibattito e riflessioni, conclusi nella cerimonia del 27° anniversario della Pagoda per la Pace. La cerimonia è stata presieduta dal monaco buddista Gyosho Morishita, della Nipponzan Mijoi.
Il festival ha affrontato i temi “pace disarmata e disarmante”, si è svolto a Comiso, tra le capitali storiche del movimento per la pace, aperto il 3 luglio 2025 dalla giornata dedicata agli incontri sulle obiezioni di coscienza; e chiudendosi oggi, 6 luglio 2025, con la confluenza nella cerimonia per il 27esimo anniversario della Pagoda per la pace.
L’iniziativa, promossa dai “Disarmisti esigenti“, è stata inquadrata nella manifestazione: “Gli alberi custodi – seminare la pace“, organizzata dalla “Fondazione degli archi“, che ha predisposto la location fisica degli incontri.
Alcuni tra i temi affrontati: la nonviolenza poietica, con le modalità di una nonviolenza non limitata alle tattiche e alle tecniche (“pragmatica” alla Gene Sharp”), ma “poietica”, unendo insieme la concretezza con l’innovazione creativa capace di profondità strategica (“trasformare i gruppi umani nemici in gruppi umani amici”) e di ancoraggio al valore del “rispetto della Vita” (vita dell’ecosistema globale, non semplicemente della specie umana).
Il convegno ha anche preso posizione chiedendo un trattato di non proliferazione nucleare e per la denuclearizzazione anche civile. Ha detto no alle guerre (in primis al conflitto in Ucraina), ai riarmi, alle pulizie etniche, alle restrizioni antidemocratiche, ai fondamentalismi e ai terrorismi, no al ritorno degli euromissili (smantellati ai tempi delle lotte di Comiso). L’obiettivo è costruire percorsi di non violenza,, praticando le obiezioni di coscienza, l’organizzazione dell’ antimilitarismo nonviolento, per l’umanità unita nella terrestrità!
Il 3 luglio sono stati presentati tre libri: “La guerra nucleare spiegata a Greta”, di Alfonso Navarra; “Per un nuovo universalismo”, di Andrea Billau; “La coscienza dice no alla guerra”, curato da Enzo Sanfilippo.
E’ intervenuto il noto “Ploughshares” Turi Vaccaro, che una sentenza del Tribunale di Caltanissetta proprio in questi giorni è stato destinato ai domiciliari sulla Verde Vigna, il terreno acquistato da migliaia di pacifisti, comproprietari con la campagna del metro quadro di pace, ai tempi della lotta contro gli euromissili.
La seconda giornata, il 4 luglio, è stata focalizzata sulla denuclearizzazione e la conversione ecologica.
La “politicità sociale” è stata introdotta da Roberto Brambilla, che ha presentato il libro di Pino Polistena intitolato: “Politica, questa sconosciuta”. Il nucleare come “tecnologia della potenza” è stato illustrato da Alfonso Navarra con il supporto di Daniele Barbi e Marco Zinno. Sulla conversione ecologica sono intervenuti Giuseppe Farinella, Angelica Romano e Serena Tusini.
Il 5 luglio è stato all’insegna del “Fare la pace con la Terra” e dei percorsi per ottenere il disarmo.