SAC, il grande risiko delle poltrone: confermato l'ad Nico Torrisi e spunta Giuseppe Alfano per l'area iblea. Ma Comiso cambierà davvero?
Giuseppe Alfano, ex sindaco di Comiso, è stato nominato nel nuovo consiglio d'amministrazione della SAC, e si spera che questa nomina possa portare a un rilancio dell'aeroporto di Comiso, che ha subito un ridimensionamento negli ultimi anni.

SAC, il grande risiko delle poltrone: confermato l’ad Nico Torrisi e spunta Giuseppe Alfano per l’area iblea. Ma Comiso cambierà davvero?
Nuova governance della SAC: Torrisi riconfermato AD, tra equilibri politici e attese per il rilancio dell’aeroporto comisano
La governance della SAC, la società che gestisce gli aeroporti di Catania e Comiso, è stata rinnovata questa mattina con un’assemblea dei soci che, dopo mesi di trattative serrate tra i partiti, ha definito il puzzle politico che guiderà la società nei prossimi anni.
Al centro dell’accordo – e unico nome davvero mai messo in discussione – c’è la riconferma di Nico Torrisi come amministratore delegato. Una scelta in continuità, saldamente in quota Forza Italia, che conferma la gestione degli ultimi anni, nei quali Torrisi ha traghettato Fontanarossa fuori da momenti difficili e ha avviato formalmente il percorso di privatizzazione.
Ma il vero tema politico riguarda la composizione del nuovo Cda, una spartizione perfetta tra i principali partiti del centrodestra. Una ripartizione che arriva prima ancora che la Camera di Commercio del Sud Est – attualmente commissariata – possa insediarsi e dire la sua, come più volte auspicato da imprenditori e territori.
Il nuovo Cda della SAC: nomi, pesi e appartenenze
Il nuovo consiglio d’amministrazione è stato votato all’unanimità e conferma tutte le anticipazioni circolate negli ultimi giorni:
- Anna Quattrone, commercialista etnea e tesoriera dell’Ordine dei Commercialisti, è il nuovo presidente del Cda. Una nomina fortemente sostenuta dal sindaco di Catania, Enrico Trantino (FdI).
- Giuseppe Alfano, ex sindaco di Comiso, vicino al capogruppo FdI all’Ars Giorgio Assenza, rappresenta l’unica voce dell’area iblea nel nuovo consiglio.
- Salvo Panebianco, ex assessore provinciale, già vicesindaco di Paternò e oggi imprenditore nel settore delle conserve, figura indicata dai vertici di FdI.
- Francesca Garigliano, penalista, già alla guida di Asec e Asec Trade, è l’unica espressione del Movimento per l’Autonomia nel Cda.
Tre posti vanno dunque a Fratelli d’Italia, uno all’Mpa e la conferma dell’AD a Forza Italia, chiudendo di fatto un cerchio di equilibri politici costruito più nei tavoli di partito che in quelli delle imprese.
Una decisione accelerata: la Camera di Commercio resta a guardare
Questa scelta arriva però prima del rinnovo della governance della Camera di Commercio del Sud Est, che molti avevano indicato come l’ente più naturalmente titolato (anche perché detiene la maggioranza delle azioni) a esprimere una visione industriale su SAC, soprattutto in fase di privatizzazione.
Il mondo imprenditoriale del Catanese, del Siracusano e dell’Ibleo aveva chiesto di aspettare qualche settimana, ma la politica ha scelto la linea opposta: decidere subito, senza attendere l’insediamento dei rappresentanti delle imprese.
Una scelta che rischia di pesare sulle prossime mosse della SAC, soprattutto considerando il delicatissimo passaggio che attende la società: la privatizzazione, già avviata dal precedente Cda e che ora dovrà essere portata a compimento proprio da questa nuova governance.
Il nodo Comiso: dall’area iblea un’attesa carica di interrogativi
Per il territorio ibleo, la partita è tutta sul tavolo del futuro dell’aeroporto “Pio La Torre”.
La nomina di Giuseppe Alfano, sostenuta politicamente dall’area di Fratelli d’Italia, viene letta come un segnale verso Ragusa e Comiso.
Ma resta il dubbio più grande:
sarà un segnale solo politico o un reale strumento di rilancio? Insomma non vogliamo che diventi un inutile contentino per farci stare zitti e buoni quando, sia chiaro a tutti, la pazienza è già finita da tempo.
Comiso, negli ultimi anni, ha subito un evidente ridimensionamento, con collegamenti ridotti e un progressivo spostamento dei flussi su Catania.
A questo si aggiunge l’elemento più delicato:
Ryanair ha chiesto un piano complessivo che tenga conto di caratteristiche simili per entrambi gli aeroporti gestiti da SAC. Senza una capacità di risposta strategica, il paventato ritorno della compagnia irlandese a Comiso potrebbe rimanere il solito miraggio.
Il territorio ibleo – fatto di imprenditori, operatori turistici e migliaia di utenti – guarda quindi a questa nuova governance con un misto di speranza e scetticismo.
Se il nome di Alfano non sarà accompagnato da una reale strategia industriale, lo ribadiamo con forza, il rischio è che si trasformi in un semplice contentino politico, utile per mantenere sereni gli equilibri interni al centrodestra ma completamente inutile per lo sviluppo aeroportuale della provincia.
La sfida della privatizzazione: l’Ibleo vuole risposte
La privatizzazione sarà la grande prova della nuova squadra.
Si tratta del passaggio più delicato nella storia della SAC: individuare un partner industriale forte, capace di investire sia su Catania – infrastruttura fondamentale per l’intero Sud Italia – sia su Comiso, spesso percepito come “scalo secondario”, ma con potenzialità enormi per turismo e logistica.
L’area iblea chiede due cose precise:
- una visione unitaria, che consideri Comiso non come accessorio, ma come parte di una strategia moderna e integrata;
- un immediato ristabilimento del dialogo con Ryanair, che resta oggi l’unica compagnia in grado di garantire volumi sufficienti a invertire il declino dello scalo casmeneo.
Ora la politica deve trasformare le nomine in azioni
La nuova governance SAC nasce da un accordo politico chiaro, senza zone d’ombra: Forza Italia mantiene il controllo dell’AD, Fratelli d’Italia conquista il grosso del Cda, l’Mpa ottiene il suo spazio.
Ma per la Sicilia orientale – e in particolar modo per la provincia di Ragusa – ciò che conta non è la spartizione, ma la direzione industriale che da oggi in poi verrà impressa.
Il futuro della mobilità dell’area iblea, del turismo, del sistema produttivo e del diritto alla connettività passa da qui.
Per Comiso si apre una fase decisiva: o questo Cda sarà in grado di incidere, oppure la nuova stagione rischia di essere solo l’ennesima rotazione di poltrone che “vola sulle teste” dei territori.



