Boom di nuove imprese in provincia di Ragusa, che guida la classifica nazionale con un tasso di crescita dello 0,67%. Ma c’è un però…
Piero Torchi sottolinea l'importanza dell'attivazione immediata dell'aeroporto di Comiso per garantire un vero sviluppo e evitare l'emigrazione dei giovani.

RAGUSA – Boom di nuove imprese in provincia di Ragusa, che guida la classifica nazionale con un tasso di crescita dello 0,67%, superando Roma (+0,57%) e Milano (+0,55%). E’ quanto emerge dall’ultimo report di Movimprese, diffuso da Unioncamere nazionale e da InfoCamere. Tra luglio e settembre, al Registro delle imprese delle Camere di commercio in Sicilia si sono iscritte 5.211 nuove ditte e se ne sono cancellate 3.101, per un saldo positivo di 2.110 attività. Il tasso di crescita regionale è del +0,45%, più del doppio rispetto allo stesso periodo del 2024 (+0,21%) e ben oltre la media italiana dello 0,29%. La provincia iblea emerge con 427 nuove attività e 191 cessazioni, ovvero un saldo di 236 imprese e un tasso di crescita dello 0,67%, il più alto d’Italia. Secondo Piero Torchi, già sindaco di Modica, “É una buona notizia che dimostra la storica effervescenza del territorio Ibleo, ma per trasformare però questo dato in una logica di sistema adesso servono alcune condizioni indifferibili.
La prima che gli imprenditori acquisiscano la coscienza etica del proprio ruolo, eliminando ogni forma di contratti anomali, pagamenti non regolati dai contratti e precarietà; se nascono nuove imprese che vanno ad incrementare le file di quanti non danno dignità ai lavoratori non si tratta di crescita vera del territorio, ma solo di un mero dato numerico. La seconda riguarda il ruolo degli enti locali; bisogna fornire servizi efficienti e veloci, certezza del diritto e delle procedure comunali, velocità nell’assecondare gli investimenti. La terza riguarda i governi; non può esserci crescita senza infrastrutture. Non potremo mai crescere davvero senza l’attivazione immediata dell’aeroporto di Comiso, la efficientazione dell’autostrada esistente, ad oggi una sequela ininterrotta di cantieri infiniti e interruzioni, e senza la realizzazione veloce della nuova Ragusa-Catania. Queste sono le condizioni minime per garantire vero sviluppo e fare in modo che i nostri ragazzi non siano costretti ad emigrare. Ed allora, solo allora – conclude Torchi – sarà vero sviluppo”.