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L’aeroporto di Comiso non diventi un nuovo gattopardo

9 luglio 2025 alle ore 11:00
Comiso News
L’aeroporto di Comiso non diventi un nuovo gattopardo
Gli interventi di lunedì 7 luglio, al consiglio comunale aperto di Comiso, tenuto presso la sede dell’aeroporto, fatti dai politici, allo stato attuale al governo nelle varie sedi comunali, regionali e nazionali, sono descrivibili sinteticamente come delle arringhe di autodifesa non di notevole spessore, del resto la gran parte di loro fa questo come mestiere: l’avvocato.

Cassì, sindaco di Ragusa, apre in difesa della SAC, che giustifica, rispetto alla quale invoca quasi l’assoluzione e addebita ogni responsabilità del tragico declino dell’aeroporto all’uscita di Ryanair.

Questa giustificazione la riprende successivamente l’onorevole Assenza, deputato regionale al quarto mandato. Ci stordisce con una cronistoria lunga e monotona, con presunte cause vecchie dietro al danno attuale e poi anche lui, quasi si fossero messi d’accordo, “spiega” che una compagnia aerea può tenere in mano le sorti di un aeroporto, fare il bello e il cattivo tempo e nel nostro caso questo è avvenuto per mano di Ryanair.

Il senatore Sallemi, anche lui su schema difensivo, dichiara che il Governo non ha responsabilità su Comiso, porta avanti un intervento fumoso, poco consistente e non ci dice nulla su cosa voglia fare egli stesso, nostro rappresentante al Parlamento Nazionale, per l’aeroporto di Comiso.

Il presidente di Confindustria Cappello, nel suo intervento accorato, urla che: se la SAC non riesce a fare arrivare a Comiso un milione, o almeno 500mila, passeggeri, passi la mano. Poi ci dice che lui è amico di Schifani, che con Schifani ci può parlare lui direttamente e chiedergli che acquisisca, attraverso il comune di Comiso, l’aeroporto. Così come Trapani e Lampedusa sono gestiti dalla Regione, stessa cosa faccia con Comiso, aggiunge.

L’intervento della Regione lo aveva invocato, come risolutivo, anche l’on Assenza, che però aveva anche aggiunto che Trapani, perde anche più di Comiso e la Regione finanzia tali perdite.

Con questo articolo mi rivolgo a chi ha il potere di governarci: che non si permetta neanche a pensarlo di mettere Comiso in una nuova situazione fallimentare. Noi cittadini questa volta non lo permetteremo. L’intervento della Regione sarebbe una manovra gattopardesca inqualificabile, il solito “tutto cambi, affinché tutto rimanga com’è” a cui la Sicilia è fin troppo abituata, ma anche fin troppo stufa!!

A quelli che invocano l’intervento della Regione Siciliana tengo a dire che, nel 2025, sentire ancora che le soluzioni sono i fondi pubblici, che in qualunque modo vada copriranno ammanchi, truffe, frodi e debiti, è anacronistico, squallido, inaccettabile!

L’aeroporto di Comiso ha i numeri per funzionare, parole del presidente di Confindustria. Ha un potenziale che va dai 500mila passeggeri, al milione di passeggeri, quindi non sarà difficile trovare un’azienda disposta a prenderne la gestione. Questo mi aspetto da una classe di governo seria, che ha davvero a cuore l’interesse di portare avanti bene l’incarico per cui è stata eletta. Basta con i finanziamenti pubblici!

Basta con gli interventi politicizzati.

Serve chi investe con i propri fondi e ha tutto l’interesse di farlo funzionare e di fare arrivare quei 500mila passeggeri di cui tanto si parla.

Ovviamente la selezione dall’azienda deve avvenire su base di curriculum e non con i soliti criteri truffaldini, affinché non rientri dalla finestra quel che abbiamo fatto uscire dalla porta.

Sabrina D’Amanti