Acqua torbida a Comiso: facciamo il punto. Le sorgenti delle tre fontane cittadine sono potabili
A Comiso, la situazione idrica è migliorata, con operai al lavoro per risolvere il problema dell'acqua torbida causato da un cedimento nel pozzo 167.

Acqua torbida a Comiso: facciamo il punto. Le sorgenti delle tre fontane cittadine sono potabili
La situazione idrica a Comiso è migliorata, ma l’ordinanza, almeno per ora, resta in vigore. Gli operai sono al lavoro nel pozzo cosiddetto “167”, che si trova tra Viale Europa e via delle Betulle. Si cerca di individuare la causa del problema, ma appare ormai quasi certo che a determinare l’intorbidamento dell’acqua sia stato un cedimento di parti di argilla in fondo al pozzo, che emunge acqua alla profondità di 150 metri.
Questa mattina, gli operai hanno effettuato le prove di prelievo e pare che l’acqua risultasse molto più limpida. L’argilla che si era mescolata all’acqua si va via via sedimentando lasciando le acque più pure in superfice. Se la causa è questa, si potrebbe andare, in tempi brevi, verso una soluzione del problema. Ma bisognerà verificare nel lungo periodo le condizioni della falda e se essa è ancora in grado di fornire acqua potabile per la città di Comiso. Il pozzo 167 è di proprietà del comune e il suo emungimento porta una notevole quantità di acqua nelle condotte comunali, dove affluiscono anche le acque di altri pozzi.
Quando il problema si è verificato, ieri mattina intorno alle 10, il pozzo 157 è stato subito staccato, mettendo così al sicuro la condotta idrica. L’ordinanza emessa dal sindaco Maria Rita Schembari, però, resta in vigore almeno finché le analisi effettuate dall’Asp non daranno la certezza che l’acqua che scorre in rete è batteriologicamente pura.
Per Comiso, alcuni giorni di disagi, ma la situazione è sotto controllo. Tutti sanno ciò che si è verificato. Gli interventi sono stati tempestivi, ma bisognerà attendere ancora prima che la situazione torni alla normalità. Anche i consiglieri di opposizione, come Gaetano Gaglio, informano costantemente la città così come fanno gli amministratori. “Attendiamo i tempi delle analisi – spiega l’assessore alle Manutenzioni Giovanni Assenza – 24 ore per le analisi chimiche, 48 ore per le analisi batteriologiche. Ovviamente verranno rifatti i prelievi anche domani. Quando avremo la certezza che tutto è a posto l’ordinanza sarà revocata. Ma preferiamo la prudenza e i tempi necessari per verificare la portata e le conseguenze di ciò che è accaduto. Gli operai hanno effettuato degli interventi sulla posizione della pompa, hanno effettuato dei prelievi di prova di acqua che ovviamente non è stata immessa in rete. C’è bisogno dei tempi che ci diano la sicurezza che tutto è a posto. Ma sappiamo anche che gli interventi tempestivi. Un’ora e mezza dopo le prime segnalazioni il posso è stato staccato. Non sappiamo però quanta acqua torbida sia stata effettivamente immessa nella rete cittadina e se ci siano ancora strascichi. Dobbiamo fare tutte le verifiche. Preferiamo essere prudenti e fare bene le cose”.
Ma il pozzo 167 in che condizioni è ? Si riuscirà a riportarlo alla normalità e a permettere di emungere ancora ? Anche questo è tutto da verificare. Per i bisogni idrici della città, Comiso utilizza oggi 21 pozzi, solo due sono di proprietà comunale, il pozzo 167 e quello della sorgente di via Papa Giovanni – piazza delle Erbe. Gli altri pozzi sono in affitto e i costi incidono pesantemente sul bilancio comunale, pagati ovviamente dalle tasse dei cittadini. Le altre due sorgenti, Piazza Fonte Diana e Grazia, hanno una portata limitatissima.
Per la cronaca: le tre fontane storiche di Comiso (piazza delle Erbe, piazza Fonte Diana e Grazia emungono l’acqua direttamente dalle loro sorgenti e il prezioso liquido non viene in contatto con l’acqua della rete idrica. L’acqua delle tre fontane è quindi potabile. Non può dirsi lo stesso per le altre due fontane cittadine “U rogghiu” e la fontana del Castello Aragonese. L’acqua che arriva a queste ultime proviene non da sorgenti, ma direttamente dalla rete comunale.



