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Aeroporto di Comiso: il Consiglio Comunale aperto partorisce il solito topolino. E i voli continuano a non decollare

8 luglio 2025 alle ore 08:56
Cosa c'entra Comiso

Il Consiglio comunale aperto di Comiso sull’aeroporto degli Iblei si è rivelato la classica montagna che ha partorito il topolino.

Aeroporto di Comiso: il Consiglio Comunale aperto partorisce il solito topolino. E i voli continuano a non decollare

Aeroporto di Comiso: il Consiglio Comunale aperto partorisce il solito topolino. E i voli continuano a non decollare

Il tanto atteso Consiglio comunale aperto di Comiso sull’aeroporto degli Iblei si è rivelato, come da copione, la classica montagna che ha partorito il topolino. Dopo oltre cinque ore di interventi – tra consiglieri, sindaci, deputati, cittadini, comitati e imprenditori – la conclusione è stata un generico impegno a convocare l’ennesimo tavolo tecnico. Stavolta, con la promessa di coinvolgere i sindaci del territorio per “valutare iniziative e processi da seguire”. Nel frattempo, però, sullo scalo continuano a non vedersi voli. Né promesse mantenute.

Il grande assente della seduta è stato proprio Nico Torrisi, amministratore delegato di SAC, la società di gestione degli aeroporti di Catania e Comiso. La sua mancata partecipazione ha pesato come un macigno, mentre intorno all’aeroporto si consuma una crisi che rischia di rendere nera un’estate già amara per il turismo ibleo.

Una presenza rumorosa: il silenzio della SAC

Ad eccezione di due tecnici – Rosario Dibennardo e Giancarlo Guarrera – nessuno del CdA SAC si è presentato. Né un rappresentante del governo regionale. Tutto è rimandato al 25 luglio, data in cui dovrebbe essere rinnovato il consiglio d’amministrazione della SAC, oggi scaduto e di nuovo oggetto di spartizione politica. Un gioco di potere mentre lo scalo sprofonda nel vuoto operativo.

Guarrera ha illustrato progetti infrastrutturali da completare entro il 2030, tra cui un’area cargo da 2.000 mq e l’ampliamento della stazione passeggeri. Parole, di fatto, già sentite. Dibennardo ha poi elencato i voli in programma, riproponendo dati e rotte già annunciate: l’unico volo attivo ieri era quello per Tirana, pieno sì, ma isolato.

Le rotte promesse e la realtà

Il primo bando della Provincia ha prodotto una sola rotta nazionale per Verona. A fine luglio dovrebbero partire i collegamenti tri-settimanali con Roma e Milano tramite Aeroitalia, mentre da novembre scatteranno le tratte in “continuità territoriale” per tre anni, con tariffe calmierate per i residenti. Per i voli internazionali occorrerà aspettare la primavera 2026: Nizza, Basilea, Katowice. Nessuna traccia invece di Parigi, Londra o Bruxelles, mete “in partenza” più desiderate dai cittadini, ma soprattutto assenti gli arrivi turistici che interessano al comparto alberghiero.

Il Comitato alza la voce

In aula anche la voce dura, graffiante e indignata del Comitato per la Difesa e lo Sviluppo dell’Aeroporto di Comiso, che ha dato voce agli studenti, ai lavoratori, ai malati, alle famiglie e agli imprenditori del territorio. Una lunga dichiarazione – quasi un atto d’accusa civile – che inchioda la politica alle sue responsabilità: “Stiamo chiedendo, per l’ennesima volta, semplicemente: voli e passeggeri”. Una richiesta che pare elementare, ma che suona rivoluzionaria in un contesto di immobilismo e burocrazia asfissiante.

Il loro grido risuona come un’eco nella sala consiliare e nella coscienza collettiva: “Siamo quelli che raccontano la verità, quella che vedono: il deserto”.

Politica in cerca d’autore

Dal fronte politico sono arrivate poche proposte concrete. Si segnala quella del consigliere Alessandro Guastella (e di Maria Giurato per conto del deputato Ignazio Abbate) che chiede il passaggio della gestione dell’aeroporto alla Regione Siciliana. Il consigliere Bellassai (PD) denuncia l’inefficienza di SAC e pretende pari dignità con l’aeroporto di Trapani. Salvo Liuzzo (Coraggio Comiso) ipotizza la revoca della concessione. Il consigliere Gaglio, in tono acceso, invoca proteste congiunte del sindaco Schembari, che si difende richiamando il lavoro svolto insieme al comitato dei sindaci del territorio.

Tutto rinviato. Ancora una volta.

Si parla di riprendere i lavori del comitato istituito a ottobre, in attesa che si definisca il nuovo CdA SAC. Ma intanto tutto resta sospeso. Si rincorrono nomi per le future nomine – Torrisi confermato? L’ex sindaco Alfano dentro? – ma le decisioni reali, quelle che contano per il territorio, sono ancora chiuse nelle “segrete stanze”.

Una provincia che chiede futuro. E riceve promesse

Rimane l’amarezza. L’impressione che si stia solo cercando di “scavallare l’estate”, tra pannicelli caldi e prospettive lontane. Il turismo ibleo, privato di un’infrastruttura funzionale, langue. I villaggi chiusi non sono un effetto, ma una conseguenza. E intanto si aspetta l’autunno, Lugano, la stagione invernale, il 2030.
Ma il futuro – quello vero – non può continuare a decollare solo nei PowerPoint.