Avis Ragusa: dalla memoria di Borsellino alle vite salvate. Un potente messaggio che diventa modello in tutta Italia

Con la donazione di un defibrillatore alla Polizia penitenziaria di Ragusa e al comando provinciale dei carabinieri, nelle mani dei comandanti Claudio Iacobelli e del colonnello Carmine Rosciano, l’Avis Ragusa corona la presentazione dell’iniziativa “Il sangue si dona. Non si versa”, donazione istituzionale in memoria del giudice Paolo Borsellino e della sua scorta. L’ennesimo dono alla collettività iblea. Una giornata speciale, il 19 luglio, in cui si ricorda il vigliacco attentato in cui vennero trucidati il giudice Borsellino e la sua scorta ma in cui “il rosso, come il colore di quell’agenda scomparsa, di quella Fiat 126 trasformata in una autobomba, diventa atto di donazione, rosso come il sangue che appunto non si versa, ma si dona” ha detto il presidente dell’Avis Ragusa, Attilio Gregna.
Nella lunga presentazione dell’iniziativa, coordinata dal consigliere nazionale Avis con delega ai rapporti con il mondo della scuola, Paolo Roccuzzo, la grande forza della provincia di Ragusa in tema di donazione di sangue è stata più volte sottolineata. Sono dati incontrovertibili che pongono la provincia ai vertici nazionali e europei per numero di donatori per numero di abitanti: 143 su 1000.
Una rete istituzionale che diventa alleanza nel Ragusano – ha detto il Prefetto di Ragusa, Giuseppe Ranieri –, in cui istituzioni e terzo settore collaborano ognuno per le proprie competenze in un percorso virtuoso. Padrone di casa, il presidente del Tribunale, Francesco Paolo Pitarresi che ha ospitato la presentazione della giornata speciale di donazione. Nel suo saluto, un ricordo personale di un incontro casuale, nell’ascensore di Palazzo di Giustizia di Palermo, con il giudice Borsellino.
“Ero giovane e con un collega più anziano prendemmo l’ascensore con il giudice Borsellino. Ci salutammo e ci presentammo e il mio collega gli disse con la confidenza che derivava dalla loro reciproca conoscenza: ‘Ma non ti scanti?’. Lui rispose con le parole che mi rimbombano da quel momento in testa: ‘Sì, ho paura per me, per i miei amici che mi stanno appresso e per i miei familiari’.
A giorni, l’anniversario del caos, ma i mafiosi non avevano fatto i conti con il fatto che dal caos nasce il cosmos. La mafia si combatte con azioni quotidiane e anche la donazione del sangue, degli organi, della vita, lo è e ci rende simili al Creatore, doniamo senza nulla in cambio” dice il presidente concludendo con una citazione in latino: “Homo sum, humani nihil a me alienum puto” ovvero, sono un essere umano e nulla che sia umano mi è estraneo.
Il sostituto procuratore Marco Rota in rappresentanza della Procura di Ragusa ha voluto evidenziare come la donazione del sangue a Ragusa sia diventata da un atto consapevole, un patrimonio inconsapevole genetico del cittadino ibleo, grazie anche alla cultura avisina costruita nell’ultimo cinquantennio.
Dal sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, “l’orgoglio di rappresentare una città considerata modello anche nel campo della donazione del sangue, un patrimonio che prescinde da chi l’amministra”. Il direttore generale dell’Asp di Ragusa, Giuseppe Drago nel ricordare le tre giornate istituite con decreto del presidente della Regione Sicilia in memoria dei giudici Borsellino, Falcone e Livatino, ha voluto rivolgere un pensiero grato al dottor Piero Bonomo, direttore sanitario dell’Avis iblea, recentemente scomparso e tra gli artefici della creazione dell’eccellenza iblea in questo settore. “La donazione del sangue non è un mero gesto di aiuto sanitario ma è un gesto di responsabilità sociale”, ha detto.
È stata poi la volta di Salvatore Calafiore, presidente Avis Sicilia: “Senza la provincia di Ragusa la Sicilia non sarebbe autosufficiente per i bisogni di sangue” e ha ricordato oltre alle emergenze estive “anche la normale necessità di sangue per i 2700 talassemici siciliani che hanno bisogno, ognuno, di 2 sacche di sangue ogni 20 giorni”, un’evidenza che assorbe – ha detto Maria Luisa Ventura, responsabile del Centro regionale sangue – il 23 per cento del fabbisogno tra talassemici ed emoglobinopatici”.
Dal direttore del Simt di Ragusa, Francesco Bennardello, una ulteriore sottolineatura che riguarda il Ragusano che è capace di garantire autosufficienza alla Sicilia non solo nella donazione del sangue ma anche con la donazione del plasma, per la produzione di medicinali salvavita.
Il 19 luglio saranno attivi sei punti di raccolta del sangue: a Comiso – via Mario Battaglia, 71; Modica Ospedale Maggiore, via Aldo Moro; Ragusa, via Vittorio Emanuele Orlando, 1; Santa Croce Camerina – via L. Settembrini, 16; Scicli Ospedale Busacca, via Ospedale; Vittoria Fiera Emaia, via Giuseppe Garibaldi.
Ma ci sono altri fronti su cui lavorare nel Ragusano: il primo, lo ha ricordato il Prefetto, riguarda la donazione degli organi, una rinnovata sinergia con i comuni per favorire la presa d’atto nel rinnovo delle carte d’identità. La seconda emergenza riguarda la prevenzione oncologica e ne ha parlato, dati alla mano, Gigi Scalzo, direttore generale del Dipartimento Salute della Regione Sicilia. Ancora troppo poche in percentuale, nel Ragusano, le persone che si sottopongono agli screening oncologici: tumore della cervice uterina, della mammella e del colon-retto. E meno prevenzione, significa costi umani e sociali molto elevati. Su questo aspetto, anche in sinergia stretta con l’Asp si sta cercando di operare per agevolare l’accesso alla prenotazione degli screening per gli aventi diritto.
A conclusione della giornata che ha visto la partecipazione anche delle forze dell’ordine guidate dal questore Marco Giambra, oltre che dell’Ufficio scolastico provinciale, con la direttrice Daniela Mercante, la presidente dell’Ordine degli avvocati, Emanuela Tumino e le associazioni Fasted, Admo, Ail e Aido, l’ennesimo atto concreto dell’Avis di Ragusa: la donazione di due defibrillatori. Appuntamento il 19 luglio per una straordinaria giornata di donazione, perché “Il sangue si dona, non si versa”.
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