Camera di Commercio Sud Est, Schifani: "Niente furbate su nomine aeroporto Comiso e Catania"

Un’accelerazione decisa, quella arrivata ieri dalla Presidenza della Regione Siciliana sulla Camera di Commercio del Sud-Est. Il governatore Renato Schifani ha scritto formalmente al commissario straordinario Antonio Belcuore, chiedendo due azioni urgenti: l’approvazione immediata del bilancio dell’ente camerale e il rinvio delle nomine per la governance della Sac, la società che gestisce gli aeroporti di Catania e Comiso, partecipata dalla stessa Camera.
«Desidero richiamare la sua attenzione – scrive Schifani – sull’urgenza di approvare il bilancio dell’ente, passaggio fondamentale per garantire la continuità operativa e il corretto funzionamento delle attività». Il presidente della Regione ha inoltre sottolineato la necessità di astenersi da decisioni sulla governance della Sac: «Tale scelta spetta agli organi della Camera di commercio, una volta ricostituiti, per assicurare una rappresentanza adeguata e il rispetto delle procedure».
In attesa della nomina dei nuovi organi, che dovrà avvenire entro il 31 agosto 2025, Schifani ha ribadito che «l’attuale consiglio di amministrazione della Sac rimarrà in carica» e ha invitato Belcuore ad attivarsi con urgenza per ricomporre gli organismi camerali. «Confido nella collaborazione del commissario Belcuore – ha concluso il presidente – per garantire il buon andamento delle attività e il rispetto delle volontà istituzionali espresse».
Una presa di posizione chiara, che arriva mentre da più parti cresce il malcontento per un commissariamento che dura ormai da anni e che viene considerato da molte realtà territoriali come un ostacolo alla rappresentanza democratica delle imprese.
Tra le voci più nette, quella di CISAL Catania, che chiede la fine immediata della gestione commissariale. «Siamo di fronte a una gestione che ha perso ogni legittimità e contatto con le esigenze reali delle imprese – dichiara Giovanni Lo Schiavo, responsabile provinciale –. La permanenza prolungata di un commissariamento che avrebbe dovuto essere solo transitorio ha finito per trasformare un ente strategico come la Camera di Commercio in un organismo bloccato, opaco e distante dal tessuto produttivo».
Per il sindacato, «non si può parlare di sviluppo, innovazione o internazionalizzazione quando la rappresentanza delle imprese viene sostituita da una gestione personalistica e autoreferenziale». A destare ulteriore preoccupazione, anche la recente istituzione del Comitato per l’Imprenditoria Femminile: «Nomine avvolte da dubbi procedurali, senza alcun confronto con le rappresentanze sociali e produttive», sottolinea Lo Schiavo. «Il commissariamento deve finire. Subito. La parola passi ora al governo regionale e al Ministero: non c’è più tempo da perdere».
Sul tema è intervenuta anche l’associazione Grande Sicilia, che ha avuto un confronto con i vertici di Confcommercio Catania. «Non si può parlare di sviluppo del Sud-Est, di transizione economica e di sfide globali, se si continua a commissariare la democrazia», si legge nella nota congiunta. «Il commissariamento della Camera di Commercio del Sud-Est è divenuto una prassi patologica che espropria le categorie produttive del diritto di autodeterminarsi».
Grande Sicilia evidenzia la gravità delle scelte che si stanno assumendo – come la privatizzazione della Sac – senza che ci sia un organo democraticamente eletto. «Le imprese devono tornare protagoniste, non semplici comparse in uno scenario già scritto da altri. È ora che le istituzioni ristabiliscano legalità, trasparenza e autonomia territoriale». L’auspicio è che «la lunga stagione del commissariamento finisca ben prima che vengano assunte scelte decisive per lo sviluppo della Sicilia».
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