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Lavoro nero e sicurezza a rischio: chiuse due attività nel Ragusano, sanzioni da 30mila euro

15 settembre 2025 alle ore 09:25
Cosa c'entra Comiso

A Comiso, un cantiere è stato sospeso a causa della mancanza di protezioni contro il rischio di caduta dall'alto e per la presenza di un lavoratore in nero.

Lavoro nero e sicurezza a rischio: chiuse due attività nel Ragusano, sanzioni da 30mila euro

Il personale del Contingente INL Sicilia in servizio a Ragusa ha effettuato nei giorni scorsi una vasta attività di vigilanza nei settori dell’edilizia e dell’agricoltura, riscontrando gravi violazioni che hanno portato alla sospensione di due attività e all’irrogazione di pesanti sanzioni.

Controlli in edilizia: sospeso un cantiere a Comiso

A Comiso, gli ispettori hanno controllato un cantiere per verificare il rispetto delle norme giuslavoristiche e di sicurezza. Le verifiche hanno fatto emergere l’assenza di protezioni contro il rischio di caduta dall’alto durante lavori a oltre 4 metri da terra.

Nel cantiere operava una microimpresa con un solo dipendente irregolare, risultato in nero.

La gravità delle violazioni ha determinato l’immediata sospensione dell’attività. Le sanzioni, comminate all’impresa affidataria, a quella esecutrice dei lavori (in subappalto) e al coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione, ammontano a 12.000 euro complessivi.

Agricoltura: due lavoratori in nero e un irregolare senza permesso di soggiorno

I controlli hanno riguardato anche diverse aziende agricole nei territori di Vittoria e Ispica. In una di queste è stato scoperto l’impiego di due lavoratori in nero su tre, tra cui un immigrato extracomunitario sprovvisto di permesso di soggiorno.

Gli ispettori hanno inoltre accertato la mancanza del DVR (documento di valutazione dei rischi) e l’inidoneità delle attrezzature di lavoro. Anche in questo caso, l’attività è stata sospesa e sono state irrogate sanzioni per circa 16.000 euro.

Prescrizione per un’altra azienda agricola

In un’altra impresa agricola, gli ispettori hanno riscontrato l’inidoneità delle attrezzature fornite ai lavoratori. È stata quindi elevata una prescrizione di circa 2.000 euro.