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Vent'anni fa il torrente Cucca uccise Angelo Cilia, ora Comiso ha un progetto per fermare le acque

16 novembre 2025 alle ore 14:44
Cosa c'entra Comiso

A Comiso, vent'anni fa, Angelo Cilia morì travolto dall'acqua del torrente Cucca e ora la città ha un progetto per fermare le acque.

Vent'anni fa il torrente Cucca uccise Angelo Cilia, ora Comiso ha un progetto per fermare le acque

Vent’anni fa il torrente Cucca uccise Angelo Cilia, ora Comiso ha un progetto per fermare le acque

La tragedia si consumò 20 anni. Nell’ottobre 2005 un uomo di 65 anni, Angelo Cilia, venne travolto dall’acqua del torrente Cucca che attraversa il centro abitato di Comiso. L’acqua lo trascinò per centinaia di metri, lo portò fino al fiume Ippari. Il suo corpo venne ritrovato solo dopo due giorni.

Vent’anni dopo, un’altra tragedia stava per ripetersi. Solo per un caso, o meglio grazie al gesto eroico di due carabinieri, una donna che era stata travolta dalle acque del torrente Cucca è riuscita a salvarsi In extremis. Sarebbero bastati una manciata di secondi in più e la donna che si era aggrappata a una ringhiera ma aveva perso la presa, sarebbe scivolata ancora verso il basso. Inesorabilmente.

Abbiamo raccontato qualche giorno fa la tragedia sfiorata di Tina Fiorenzo, la donna salvata da due carabinieri mentre l’acqua del torrente Cucca stava per travolgerla. A salvarla sono stati il maresciallo allievo Davide Maria Attianese e il brigadiere capo Angelo Sebastiano Zuppardo. Tina Fiorenzo deve loro la vita e in questi giorni li ha ringraziati più volte. Il loro coraggio, la loro determinazione sono stati determinanti, sono riusciti ad evitare la tragedia. Hanno tirato fuori la donna dalle acque, poi, anche se bagnata, l’hanno riportata a casa. Poche ore dopo sono tornati nella sua abitazione, hanno portato con se le scarpe e lo zainetto della donna che erano riusciti a recuperare quando l’acquazzone era cessato.

Nel caso di Angelo Cilia, vent’anni fa, nessuno riuscì a salvarlo. L’uomo si trovava nella basilica dell’Annunziata e aveva deciso di raggiungere la sua auto per tornare a casa. Gli amici che erano con lui lo invitarono a restare al riparo, di aspettare che la pioggia cessasse e che la piena del torrente defluisse. Ma Angelo era determinato. Come poi raccontarono i suoi amici, non voleva fare aspettare la moglie. La sua auto era parcheggiata sotto la scalinata, nei pressi di via degli Studi. Lì però la piena lo travolse. Una donna vide il suo corpo alcune centinaia di metri più avanti, sbattere contro una vettura. Poi scomparve. Venne ritrovato dopo due giorni di ricerche nel fiume Ippari, inspiegabilmente un chilometro e mezzo dopo il ponte di contrada Passaporto, che invece avrebbe dovuto fermarlo. Il ponte di Passaporto oggi non esiste più: è stato distrutto dal temporale di febbraio 2023 che fece registrare danni per centinaia di migliaia di lire in tutto il territorio ibleo.

La tragedia di Angelo Cilia, che all’epoca aveva 65 anni, segnò la città di Comiso e riportò in primo piano il problema del dissesto idrogeologico di un centro abitato, attraversato da tre torrenti: il Cucca, il Porcaro, il Petraro. Questi tre torrenti convogliano le acque piovane provenienti dai costoni dei colli Iblei e la riversano nel centro abitato. Il torrente Petraro corre lungo la via Casmene, il torrente Cucca attraversa il centro storico, riversandosi dapprima su via Duca d’Aosta e proseguendo poi per via Papa Giovanni XXIII. Quest’arteria che delimita monumenti importanti come la basilica dell’Annunziata, la Biblioteca Bufalino, la piazza delle Erbe e, poco distante, la bellissima basilica barocca di santa Maria delle Stelle, è costruita sull’alveo di un torrente.

Per eliminare la situazione di pericolo in occasione dei temporali è necessario irrigimentare le acque torrentizie.

Il Comune, negli ultimi anni, si è dotato di un progetto, realizzato dalla Tecnital . Prevede la realizzazione di un alveo sotterraneo dove incanalare le acque piovane in occasione delle grandi piogge. Deve essere realizzato in tre stralci, per un importo complessivo di 21 milioni di euro: un’opera mastodontica e molto invasiva che però cambierà il volto della città. Il progetto ha avuto varie fasi, ora è stato finanziato per 16,5 milioni di euro con finanziamenti del Fondo Sviluppo e Coesione. Da mesi il comune attende il via libera dell’Autorità di bacino che ha chiesto la rivisitazione di alcune parti del progetto e alcune piccole modifiche. Quando arriverà il via libera definitivo della Regione, si potrà andare in appalto. Il bando dovrebbe essere gestito a livello regionale. Poi inizieranno i lavori. Il primo stralcio interesserà la parte bassa dell’arteria, quella più vicina al fiume, nel terzo e ultimo stralcio si provvederà a irrigementare a monte le acque del torrente. Si è atteso troppo a lungo e la città attende da tempo di affrontare e risolvere un problema annoso. I tempi lunghi della burocrazia hanno ostacolato finora la realizzazione del progetto.

Quando i lavori avranno inizio, la mente correrà a lui, Angelo Cilia, vittima degli agenti atmosferici. Anche nel secondo scorso, nell’immediato dopoguerra, si era registrata una vittima. E nella notte dei ricordi la città ricorda, anche nei secoli scorsi, altre devastanti inondazioni di cui si è persa memoria.