Nuove nomine Sac: scontro al vertice, insorgono le associazioni di categoria contro la politica
Le imprese locali temono che l’aeroporto di Comiso possa continuare a essere marginalizzato, privandolo della possibilità di sviluppare nuove rotte e attrarre investimenti.

La rivolta delle associazioni dopo le nomine in SAC. Il recente rinnovo del Consiglio di Amministrazione della SAC SpA — la società che gestisce gli aeroporti di Catania e Comiso — ha riacceso un acceso scontro tra il mondo delle imprese del Sud-Est siciliano e la politica. Le associazioni di categoria locali hanno espresso un forte disappunto, denunciando quella che ritengono una lottizzazione politica ai danni della rappresentanza imprenditoriale.
Le nomine deliberate dall’assemblea dei soci il 21 novembre hanno formalmente rispettato le regole, ma hanno sollevato dubbi sull’opportunità e sulla modalità con cui la governance è stata definita. Secondo le associazioni di categoria del territorio, infatti, la politica ha assunto un ruolo che spetterebbe al mondo produttivo, marginalizzando le rappresentanze imprenditoriali in un momento cruciale per lo sviluppo degli scali aeroportuali.
Il ruolo delle associazioni di categoria
Le associazioni imprenditoriali locali hanno seguito con attenzione l’intero percorso di rinnovo camerale e avevano collaborato con responsabilità e senso di comunità, consegnando tutta la documentazione richiesta per la nomina del CdA. Il loro contributo, che mirava a garantire una rappresentanza equilibrata e a valorizzare le competenze del territorio, è stato di fatto ignorato dalle scelte politiche. In una dichiarazione congiunta, le associazioni hanno espresso il proprio disappunto, sottolineando che la politica ha assunto decisioni che spettano agli organi della Camera di Commercio una volta ricostituiti. Nonostante ciò, ribadiscono il loro impegno a vigilare sull’operato della Camera di Commercio e delle società controllate, convinte che il processo di privatizzazione degli aeroporti debba essere condiviso con le imprese locali.
Le nomine e le tensioni territoriali
Le nomine hanno confermato alcune figure già in carica e introdotto nuovi membri del CdA, tra cui personalità legate al panorama politico locale. Questa scelta ha alimentato malumori non solo tra le associazioni di categoria, ma anche a livello territoriale, con città come Siracusa che si sono sentite escluse dalla governance nonostante il peso rilevante delle loro quote azionarie. Le imprese locali temono che l’aeroporto di Comiso, in particolare, possa continuare a essere marginalizzato, privandolo della possibilità di sviluppare nuove rotte e attrarre investimenti. Per molti, le nomine rappresentano più un compromesso politico che un reale progetto industriale.
Privatizzazione e sviluppo degli aeroporti
Il contesto in cui si inserisce questa tensione è strategico: SAC ha avviato il percorso di privatizzazione degli aeroporti di Catania e Comiso, una fase delicata e potenzialmente decisiva per il futuro economico del Sud-Est siciliano. Le associazioni imprenditoriali insistono sul fatto che privatizzazione e sviluppo non possano prescindere dal contributo delle imprese locali. Per loro, la crescita degli scali aeroportuali deve essere condivisa, con proposte concrete e progetti elaborati in collaborazione con chi quotidianamente opera sul territorio. Solo così, secondo le associazioni, il processo potrà trasformarsi in un’opportunità reale di sviluppo economico e occupazionale.
Verso una nuova governance
Le associazioni concludono il loro comunicato auspicando che il percorso di rinnovo della Camera di Commercio del Sud-Est si concluda rapidamente, restituendo all’ente una governance pienamente legittimata e capace di dialogare in maniera costruttiva con istituzioni e rappresentanze politiche. La richiesta è chiara: un equilibrio tra politica e imprese che permetta di affrontare le sfide infrastrutturali e di sviluppo del territorio in maniera condivisa, evitando che le scelte strategiche siano dettate solo dalla logica delle poltrone.
A sottoscrivere il documento di protesta sono stati: Confcommercio Catania, Confcommercio Siracusa, Confcommercio Ragusa, Confindustria Catania, Confindustria Siracusa, Sicindustria Ragusa, Cna Catania, Cna Siracusa, Cna Ragusa, Confesercenti Catania, Confesercenti Siracusa, Confesercenti Ragusa, Confagricoltura Siracusa, Cia Sud Est Sicilia, Confcooperative Sicilia, Lega delle Cooperative Sicilia, Unicoop Catania, Copagri Catania, Copagri Siracusa, Copagri Ragusa, Assoesercenti Sicilia, Upia Casartigiani Catania, Casartigiani Siracusa, Casartigiani Ragusa, Confartigianato Catania, Confartigianato Siracusa, Confartigianato Ragusa, Upla Claai Sicilia, Unimpresa Sicilia, Cidec, Cdo Sicilia, Feditiaimprese Sicilia



