Augusta brucia, Ragusa risponde: Vigili del Fuoco iblei in azione con super-idrante

Prosegue senza sosta la battaglia contro il vasto incendio divampato il 5 luglio nel capannone della Ecomac, azienda per il trattamento di rifiuti speciali non pericolosi nella zona industriale di San Cusumano, ad Augusta. Le fiamme, alimentate da ecoballe e plastica, hanno generato una spaventosa colonna nera visibile fino all’autostrada Catania–Siracusa e ai centri di Siracusa, Priolo e Melilli .
Le operazioni di spegnimento, entrate nel loro terzo giorno, vedono impegnati costantemente i Vigili del Fuoco. Al fianco delle squadre del Comando provinciale di Siracusa, sono intervenute autobotti e il dotato “gigante d’acqua” proveniente da Catania, Messina, e soprattutto da Ragusa, dove ha operato il mezzo utilizzato solitamente nell’aeroporto di Comiso per “sbagnare” i velivoli in fase di decollo e atterraggio.
Il ruolo di questo super-idrante è stato cruciale: attivato per domare i focolai più ostinati e raffreddare le strutture in acciaio dell’impianto. Contestualmente, ruspe e pale meccaniche stanno smassando i cumuli di materiali in combustione per agevolare l’azione dei pompieri.
Le Autorità locali hanno emesso ordinanze di sicurezza: a Priolo sono state chiuse scuole, mercati, chieste finestre sigillate e climatizzatori spenti; la popolazione è invitata a limitare le uscite e le attività all’aperto per evitare l’inalazione del fumo tossico. La Prefettura e l’ARPA monitorano costantemente l’aria: finora, non risultano valori inquinanti nocivi oltre i limiti di legge, ma permangono concentrazioni di composti volatili da tengono alta l’attenzione.
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